Chi siamo
“Fai quello che ami, ama quello che fai e non lavorerai un giorno della tua vita!” (San Francesco d’Assisi)
Da questo motto siamo partiti. Siamo persone normalissime: uomini, donne, giovani e meno giovani, abili e diversamente abili, occupati e non occupati. Alcuni di noi provengono da diverse esperienze nel sociale, altri hanno deciso per la prima volta di esserne parte attiva. Tutti noi amiamo quello che facciamo, crediamo nell’uomo e nella possibilità di poter costruire un mondo sostenibile, equo e solidale, convinti che se ognuno di noi inizia a fare dei piccoli “cambiamenti” riusciremo a migliorare la realtà in cui viviamo.
Iniziamo dunque a eliminare i condizionamenti, i falsi miti e le paure e armiamoci del coraggio del pensiero critico e della giusta dose di eresia, se vogliamo disegnare un orizzonte nel quale l’essere umano sia il protagonista e non il prodotto della storia.
Guardiamo con consapevolezza ai processi in atto, per non essere vittime di un globalismo tecno-finanziario mercificante diretto a omogeneizzare i comportamenti e le aspirazioni degli individui.
Affidiamoci alla nostra esperienza e al nostro intelletto se non vogliamo rischiare di assopire le nostre menti con un’informazione manipolata e ipnotizzante il cui unico obiettivo è quello di asservirci al pensiero unico.
Ritroviamo il senso del tempo universale se vogliamo uscire dalla trappola del tempo relativo, del “qui ed ora”, dove l’apparire prevale sull’essere, la materia sullo spirito.
Perseguiamo l’unità della conoscenza e non smarriamoci nella frammentazione dei saperi; accettiamo la dualità armonica della natura ma non il dualismo divisivo delle categorie.
Impariamo a rispettare e a valorizzare le diversità ricordandoci che la nostra è un’unica famiglia, una comunità di destino per usare una felice espressione di Edgar Morin. E’ questo il vero globalismo, quello delle genti, perché questo è il senso dell’umanità.