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Effetti collaterali

Ci sono due metodi per capire meglio quanto accade attorno a noi: il primo sta racchiuso nella locuzione latina “cui prodest? Tradotto, a chi giova? Il secondo è, segui il denaro e non gli uomini se vuoi capire la verità.

Oggi la crisi provocata dalla guerra Russia-Ucraina pone sul tappeto nuovi aspetti. Qui non voglio fare analisi di politica internazionale ma affrontare solo quattro punti: il gas, il nucleare, il grano, l’olio di palma.

Il gas: la guerra in corso ci impone un ragionamento sulle politiche energetiche seguite dai nostri politicanti. Avevamo delle buone forniture dalla Libia ma hanno eliminato Gheddafi con la guerra per poi legarci sempre più alla Russia. Ora ci rendiamo conto di dipendere per la maggior parte delle nostre esigenze da un paese che potrebbe chiuderci i rubinetti da un giorno all’altro.

E chi si propone per darci una mano? Gli Stati Uniti che nel 2019 tramite il segretario americano all’energia annunciavano l’obiettivo di aumentare le esportazioni verso l’europa del 50%.

Ma c’è un piccolo problema, il gas proveniente dagli USA è liquefatto, ha bisogno dei rigassificatori che non abbiamo e costa di più.

Inoltre, il gas liquido si ottiene con una tecnica estrattiva che si chiama fracking, una tecnica invasiva e pericolosa per l’ambiente che non ha avuto il via libera dalla maggior parte dei paesi europei.

Il nucleare oggi sta per essere sdoganato e la guerra ne velocizzerà il processo di riabilitazione ma non abbiamo ancora risolto i problemi della sicurezza e dello smaltimento dei rifiuti che impiegano 25.000 anni per ridursi della sola metà.

Il grano: negli scaffali dei supermercati scarseggia la pasta di solo grano italiano. Ma come è possibile che subisca gli effetti della guerra in Ucraina se la pasta è di solo grano italiano?

E come risolviamo questa carenza? Acquistando dagli Stati Uniti e dal Canada dove tutta la produzione è OGM e viene usato regolarmente il glifosato, tra l’altro per delle funzioni completamente diverse.

Il glifosato è un diserbante, disseca le erbe indesiderate: questa dovrebbe essere la sua funzione. Nel caso però del grano prodotto in paesi con un clima non secco come il Nord America, il glifosato viene utilizzato immediatamente prima della mietitura per far in modo che non si sviluppino le aflatossine, un fungo particolarmente tossico che ne impedirebbe la commercializzazione. E quindi eliminiamo le aflatossine e ci mangiamo il glifosato.

Olio di palma: era stato sostituito dall’olio di girasole ma oggi anche questo scarseggia causa la guerra in ucraina, che ne è un grande produttore.

Ora una domanda è d’obbligo: perché questo silenzio assordante degli ecologisti? Dove sono finiti? E perché ora va tutto bene? Perché nessuno solleva qualche obiezione? Pagare di più il gas, riavviare il nucleare, comprare e quindi mangiare il grano OGM compreso il glifosato, tornare all’olio di palma, riaccendere le centrali a carbone.

Ma oggi il problema è scollegarsi dalla Russia, chi se ne frega dell’ambiente, dei costi, della salute, ieri il problema era il Covid e chi se ne frega della libertà. Cui prodest?

Giacinto Cimolai

Giacinto Cimolai

Nato a Fontanafredda (Pordenone) l’11 marzo 1958. Sposato e poi, come molti, divorziato. Dal 1987 ha operato nel settore del benessere, prima come direttore nei corsi di formazione professionale e poi nella gestione di centri benessere. Nel 2010 incontra Stefania con cui ricomincia una seconda vita e dà inizio al progetto sociale di Comunità Etica. Dal 2017 si dedica dunque alla promozione e allo sviluppo di questo progetto, promuovendolo in tutta Italia. Ha pubblicato tre libri. È il fondatore del servizio di Tutela Legale Etica, uno strumento per difendersi dalla schiavitù del debito. È Presidente della Cooperativa OPES (Organizzazione per la Promozione di un’Economia Sostenibile). Direttore della testata online CambiaMenti. Da sempre attendo alle problematiche sociali, attualmente ricopre il ruolo di Presidente Nazionale di Comunità Etica.
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