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Il Giubileo del Debito

Un’opportunità per riacquistare la libertà e ritrovare la serenità

Risolvere la gravissima situazione economica che attanaglia il paese e che sarà ancora più devastante una volta terminate le restrizioni dovute al Covid-19, sembra impossibile: ma, seppur possa sembrare pura follia per i più, è relativamente semplice. 

Provo a spiegarlo prendendo a prestito e riadattando le favole di Pinocchio e di Kalechi. 

In uno dei più belli e ricchi paesi di questo mondo, che si chiama Italia, Pinocchio (il popolo) che aveva ricevuto da Mangiafuoco (le banche) le monete d’oro (credito) si fece convincere dal Gatto e la Volpe (Prodi e Ciampi), che per ingraziarsi una bella signora, chiamata finanza speculativa, avrebbe dovuto seminare le proprie monete (la Lira) nel campo dell’Europa, perché di lì a poco sarebbe nato un bellissimo albero all’ombra del quale tutti sarebbero vissuti protetti, ricchi e senza fatica.

Durante la notte l’Europa rubò le monete d’oro.  Pinocchio ogni giorno andò nel campo ad innaffiare le monete, fiducioso che l’albero spuntasse ma l’albero  non crebbe mai, finchè un giorno Pinocchio si trovò nell’incapacità di restituire le monete d’oro a Mangiafuoco che lo imprigionò e lo costrinse a lavorare a vita per ripagare il debito (le catene attuali del debito). 

Venti anni dopo, una grave pandemia colpì tutto il pianeta, l’Italia ne fu colpita gravemente, tutti gli abitanti furono rinchiusi nelle loro case come Pinocchio e, impossibilitati a lavorare, si indebitarono pure loro. Tutti erano disperati, migliaia di persone morivano ogni giorno, migliaia di aziende chiudevano la propria attività. Gli economisti facevano a gara per trovare soluzioni alla gravissima crisi economica finchè il Grillo parlante raccontò un’altra favola per indicare la soluzione di tutto: la favola di Kalechi.

Un bel giorno, nel Belpaese caduto in miseria, i cui abitanti erano impantanati nel debito e vivevano a credito, arrivò un ricco signore Ebreo (lo Stato) e si registrò nella locanda del paese, avendo cura di pagare in anticipo il conto.  Essendo venerdì, per evitare di violare l’ingiunzione del Sabbath contro coloro che portano denaro, consegnò in custodia all’oste un biglietto da 100 euro (moneta privata bancaria). La domenica mattina presto, il ricco Ebreo lasciò la locanda prima che l’oste avesse avuto la possibilità di restituire la banconota. 

Dopo pochi giorni, l’oste si convinse che il ricco Ebreo, non sarebbe più tornato. Così prese la banconota da 100 euro e la utilizzò per cancellare il suo debito con il macellaio locale. Il macellaio rimase felice, e diede la banconota in custodia alla moglie. Lei la usò per cancellare i suoi debiti con una sarta locale a cui si era rivolta per farsi confezionare degli abiti. La sarta rimase felice, e usò i soldi per rimborsare gli affitti arretrati al suo padrone di casa. Quest’ultimo, contento di ricevere finalmente il suo affitto,  diede questi soldi  alla sua amante, che le aveva concesso i suoi favori senza alcun ritorno, per troppo tempo. L’amante rimase contenta, perché ora poteva usare quella banconota per cancellare il suo debito verso la pensione locale, dove di tanto in tanto aveva affittato le camere. 

Fu così, che la banconota finalmente ritornò all’oste. Anche se non si era creato nessun nuovo commercio o produzio, né era stato creato alcun reddito, i debiti di tutti nel Belpaese, erano stati cancellati e tutti, ritrovata la serenità,  guardarono al futuro con rinnovato ottimismo. 

Un paio di settimane più tardi il ricco Ebreo (lo Stato) tornò alla locanda e l’oste fu in grado di restituirgli la sua banconota da 100 euro. Con suo grande stupore e sgomento, il ricco Ebreo prese la banconota, gli diede fuoco e la usò per accendersi la sigaretta. Vedendo lo sgomento dell’oste il ricco Ebreo rise e gli disse che comunque la banconota era contraffatta (moneta privata bancaria, creata dal nulla).

Ecco, questo racconto riassume la proposta per un GIUBILEO DEL DEBITO. 

Lo Stato presta garanzia a tutte le aziende, perché attraverso le banche commerciali, possano ricevere privata moneta bancaria sufficiente a sanare tutta l’esposizione debitoria passata e i gravissimi danni subiti dalla chiusura forzata, legittimando di fatto la creazione della moneta dal nulla. Con questa moneta tutti, privati e piccole aziende,  pagheranno i propri debiti, (tasse, fornitori, cartelle esattoriali, mutui e prestiti). Poi le banche commerciali, come hanno sempre fatto per il passato, cartolarizzeranno (*) tutti i crediti concessi per sanare i debiti,  ad un valore del 10% e, anzichè vendere la cartolarizzazione alle società specializzate, la collocheranno agli stessi debitori (cittadini e aziende italiani) consentendo la possibilità di un pagamento rateizzato in 10 anni. Ecco il GIUBILEO DEL DEBITO. Un nuovo new deal. Ognuno avrà il suo, le piccole aziende e i privati cittadini  pagheranno i debiti ritrovando la serenità e potranno finalmente liberarsi delle catene del debito per ricominciare a costruirsi  una seconda opportunità, alle banche verrà concessa una sanatoria per tutta la moneta illegale che hanno prodotto fino ad oggi,  lo Stato riacquisterà, da parte dei cittadini, la fiducia che ha perso. 

E per tutti sarà evidente che l’Italia non ha bisogno di questa Europa né di questo euro.

(*)Cartolarizzazione: è il processo di trasformazione dei crediti di banche e aziende pubbliche e private in titoli che possono essere messi sul mercato obbligazionario. Facendo un parallelo un po’ forzato con il gioco del Monopoli è come se stessimo parlando dei cartellini delle proprietà che “la banca” mette in vendita ai giocatori oppure all’asta. 

Per chi vorrà saperne di più a giorni sarà pubblicato dalla BRE Edizioni “Liberati dall’indebitamento e ritrova la serenità, in attesa del Giubileo del Debito” a cura di Giacinto Cimolai e Silvio Orlandi.

Giacinto Cimolai

Giacinto Cimolai

Nato a Fontanafredda (Pordenone) l’11 marzo 1958. Sposato e poi, come molti, divorziato. Dal 1987 ha operato nel settore del benessere, prima come direttore nei corsi di formazione professionale e poi nella gestione di centri benessere. Nel 2010 incontra Stefania con cui ricomincia una seconda vita e dà inizio al progetto sociale di Comunità Etica. Dal 2017 si dedica dunque alla promozione e allo sviluppo di questo progetto, promuovendolo in tutta Italia. Ha pubblicato tre libri. È il fondatore del servizio di Tutela Legale Etica, uno strumento per difendersi dalla schiavitù del debito. È Presidente della Cooperativa OPES (Organizzazione per la Promozione di un’Economia Sostenibile). Direttore della testata online CambiaMenti. Da sempre attendo alle problematiche sociali, attualmente ricopre il ruolo di Presidente Nazionale di Comunità Etica.
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